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With Kids 2012

With Kids : Robert, grazie per esser qui con noi e per aver trovato il tempo di concederci un’intervista nonostante la tua agenda ovviamente piena di impegni.
Hai scelto di vivere e lavorare a Glasgow; cosa ti attrae a Glasgow e ti tiene qui sebbene tu possa vivere ovunque?

 

 

Robert Carlyle : Sì, è una bella domanda. Perché sono qui?  Immagino di esser stato fortunato ad aver lavorato a Glasgow.
All’inizio, nei miei primi vent’anni, quando muovevo I primi passi nella recitazione, volevo andare via quanto più in fretta possibile, voglio dire, non vedevo l’ora di andarmene.

Ma quanto più ho viaggiato all’estero, quanti più sono I luoghi in cui ho lavorato, diversi paesi, più ho iniziato a pensare che tornare a casa non fosse poi così male, e ciò che più mi ha portato a pensarla in questo modo in fin dei conti è stata la gente. Perché le persone, le cose cambiano sul piano economico, sociale, politico, cambiano gli umori, ma le persone rimangono più o meno le stesse.
E questo è molto importante per me: io sono molto abitudinario e mi piace esserlo.
Mi piace il fatto di poter camminare per Byres Road, Argyle Street, Sauchihall Street e che la gente mi dica “Ehi Rober, come va?”.
Ed è tutto qui il punto, voglio dire, non c’è nulla di più-


La gente passa, una foto, due autografi, perché voglio dire, io parlo con chiunque e autografo tutto a tutti, e il calore umano che sento dalla gente, specie con gli anni che passano, ora ormai quasi alla veneranda età di 50 anni
E’ una gran bella cosa.

 

WK : E’ davvero casa?

 

RC : Per me è davvero casa e penso che la gente, I Glasgowiani, se si può parlare di glasgowiani, penso che mi vedano decisamente come uno di loro anche se sono spesso via, loro sanno che io torno sempre e penso che per questo vengo sempre bene accolto quando torno a casa.

 

 

WK :  Hai bei ricordi della tua infanzia? Potresti magari raccontarci il peggiore e il miglior ricordo di quando eri bambino.

 

 

RC : La mia infanzia si può circa dividere in due metà. Ho parlato di questo con delle persone.
In effetti sto scrivendo una specie di libro di fatti veri che diverrà un audiolibro, una “cosa audio”
Racconto episodi reali di oscurità e di luce, perché la parte cupa della mia vita è stata la prima parte.
Mia madre lasciò mio padre e me quando avevo 4 anni, stiamo parlando del 1964, 65 e mio padre

ha avuto un esaurimento nervoso e io ero un completo disastro e questo portò a una spirale

che è finita nella periferia Est.
La maggior parte della mia famiglia aveva sempre vissuto nella periferia Ovesto o nel Nord di Glasgow.
Ma siamo finite all’East End, proprio all’ombra di Parkhead, Edlington Street o qualcosa del genere


Ed era davvero molto dura.
Potrei raccontarvi piccolo episodi o farvi un lungo discorso, ma insomma, ho sopravvissuto per certe

settimane mangiando crema pasticcera e acqua per un’intera settimana, capito no?
A quel tempo la causa di questo era che mio padre stava davvero lottando a lavoro, lottava per avere

ogni genere di aiuto e in più era anche visto come uno stramboide perché era un “ragazzo padre”.


Allora il genitore singolo, la nozione stessa di famiglia monoparentale era essa stessa un qualcosa da

“nascondere sotto il tappeto”, la ente preferiva non parlarne
Ma specialmente con un uomo, un padre, sembrava qualcosa di strano.
Così mio padre cercava continuamente di evitare che fossi affidato ai servizi sociali.


E non riesco a immaginare cosa mi sarebbe accaduto o cosa sarei diventato se mio padre mi avesse

lasciato andare, ma avrebbe detto: “no, no, no” perché il loro punto di vista, immagino, mettendomi

nei loro panni era badare alle condizioni in cui vivevi.
Mio padre disse loro che almeno aveva me. Lei ci aveva lasciati e lui almeno aveva me.
Così è stato tremendamente difficile dall’età di circa 4 anni fino agli 8.
Questo periodo di Quattro cinque anni è stato duro e difficile più di qualsiasi altra cosa riesca a ricordare, rovistare nei cestini e roba del genere.

C’era questa piccolo cosa del tè Brook Bond, che aveva un’etichetta arancione, che non so se ricordi, aveva su un piccolo bollino
e questi piccoli bollini, se li raccoglievi su una scheda, voglio dire, ne servivano circa un centinaio


Raccoglievi questi bollini e questo valeva, mi pare, con la vecchia moneta, qualcosa come due e sei, qualcosa come dodici pence e mezzo.
E con quesi due e sei, con quei dodici pence e mezzo, potevi portare la scheda alla drogheria della zona e ti davano un scatola di messaggi, una lattina di maccheroni, un barattolo di fagioli, una pagnotta e roba del genere.
Ma chi riusciva ad avere cento bollini? Così dovevamo trovarli da qualche parte
E quindi ci sono state molte, molte notti passate nella periferia Est di Glasgow, rovistando nei cestini per cercare i ricchi bastardi che avevano buttato i bollini nella spazzatura.

 

 

WK : Quelli a cui non interessavano

 

RC : Ma era, puoi immaginare da questo quanto fosse davvero dura per me

 

WK : Sì, ma hai anche dei buoni ricordi di quell period, Robert?

 

RC : Sì, voglio dire da quell punto, piuttosto difficile allora,, ma dopo le cose sono cambiate drasticamente quando mio padre. Probabilmente mio padre cominciò ad avere la sua vita indietro e cominciò ad accettare il fatto cher la sua vita era differente e che aveva un figlio a cui badare,Aveva una specie di, doveva uscire, fare soldi e guadagnare e roba del genere
E il solo modo in cui poteva farlo era trovare qualcuno che mi potesse accudire.


Era difficile perché mio padre… Qui c’è un’altra questione,, Insomma, non so se sia il caso di parlare di questo o no, ma mio padre aveva sposato una cattolica.

 

WK : Giusto

 

RC : E questo fu mal visto dal resto della famiglia e così a causa di questo

venivamo evitati.

 

WK : Giusto
 

RC : Che schifo, così ho convissuto con questo per tutta la mia vita,

coglionate piccolo borghesi e così, ad ogni modo lui è riuscito

a riavere la sua vita indietro. Si è trasferito di nuovo nella periferia Ovest

L’Ovest e il Nord dove siamo tuttora. E noi, lui trovò un appartamento, un

monolocale ammobiliato, roba del genere
Ai tempi nell’east end era tutto un susseguirsi di casermoni

 

 

WK : Yeah

 

RC : Monolocali, servizi esterni cose così. E così eravamo nel West End e eravamo in un appartamento ammobiliato e avevamo numero 42, Belmont Street, è dove siamo finite e questo
Dopo un po’ di settimane ricordo mio padre, e ovviamente ne abbiamo parlato, aveva i soldi per l’affitto che si accumulavano, sai, il padrone di casa non era passato a riscuoterlo e in realtà non conosceva nessuno in quella casa.
Così alla fine noi, lui ha bussato ad alcune delle porte in questa casa e ad ogni porta che si apriva usciva una persona sempre più pittoresca e tutti ci dicevano “Il padrone di casa è via, è andato, tenete i soldi, tenete i soldi”.
Mio padre era un tipo giacca e cravatta, molto molto inquadrato, prendeva la legge alla lettera ed era più un tipo “non fare”, era un tipo da “no”.“Tieniti I soldi, è tutto a posto, lui è via”
Così è successo che ci siamo improvvisamente trovati ad essere parte di una comunità.

 

 

WK : Certo

 

RC : Non sapevo che cosa fosse, cosa sarebbe diventata e come l’avremmo chiamata più tardi
Poi c’erano diverse alter stanze, così c’erano altri bambini, sai, della mia stessa età
Così per la prima volta ho incontrato persone che capivano la mia situazione, io capivo loro e questo è stato un fantastico periodo nella mia vita, un’esplosione di colori.
Sai, stiamo parlando degli anni 60,  della parte finale dei 60, nel pieno della storia della “estate dell’amore” che aveva colpito gli Stati Uniti.
Così per me  è stato un meraviglioso, straordinario e bellissimo periodo e probabilmente la ragione per cui sono oggi un attore.

 

WK : Hai toccata il tasto della gran differenza che ha fatto l’avere altri bambini intorno.

 

 

RC : Yeah

 

WK : C’era qualche tipo di assistenza simile a With Kids al tempo? C’era qualche sostegno al di fuori della famiglia?

 

RC : Non c’era assolutamente niente del genere, niente del genere. Voglio dire, mio padre l’avrebbe trovato se ci fosse stato. Non c’era assolutamente niente. L’unica cosa che ricordo, l’unica cosa che ricordo in quel tempo era il BB la Boys Brigade, ed era, credo cercassero di inculcare una specie di disciplina in questi teppisti.
Cioè si giocava a calcio al sabato. Ciò che ho odiato tantissimo era dovere andare a messa alla domenica. Questo non l’ho sopportato  e così ho lasciato il BB. E non c’era nient’altro, non c’erano organizzazioni come With Kids, non c’era nient’altro che potesse sostenere o aiutare o dare qualsiasi opportunità. Eri semplicemente lasciato lì, a cavartela da solo.

 

 

 

Continua....

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