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The guardian.co.uk

Lavorare con Ken Loach

 

 

MC: Robert, hai detto che hai fatto 32 riprese con Ken Loach, e ne sono rimasto sorpreso perchè la sua reputazione è quella dell'improvvisazione.-

 

Robet Carlyle: E`vero. C'è una parte ne "La canzone di Carla" dove George torna all'appartamento di Carla per vederla e quando entra lei è nella vasca da bagno. Non sapevo che lei era li`, tutto cio`che mi dissero era che dovevo chiamarla al telefono. Non c'è una direttiva, quindi reagisci spontaneamente, percui George impazzisce, cerca di tirarla fuori dalla vasca così come farebbe Bobby Carlyle, come farebbe George, come farebbe Antonia. Quella è un'unica ripresa e non puoi ripeterla perchè il dolore è nella scena. Ho fatto 32 riprese in Riff Raff e quello è successo all'inizio del film. E`cio` che lui solitamente fa, quando è a 20 riprese ne fa 30.-

 

- Probabilmente avrai visto queste famose scene di Ken attorno al tavolo dove la telecamera si muove attorno alle cose. Questo è il genere di cose a cui mi riferisco, molto piccole e lui ti dice che è interessato a cio` che hai detto in quel momento e dice "ok, inserisci questo", così costruisci e costruisci strato dopo strato. Non hai per niente un copione, non sai nemmeno se dovrai vivere o morire nel film.-

 

MC: Questo assomiglia al modo di Alfred Hitchcock di torturare gli attori. Ne risenti un po'? -

 

RC: Il fatto di aver lavorato con Ken Loach per due volte credo sia dovuto al fatto che lui ha avuto fiducia in me nell'avere un certo tipo di risposta a quelle situazioni e quindi è tornato da me per fare cio`. Percui quello mi ha fatto star bene. Ma immagino che forse certi attori non l'abbiano presa così bene perchè potrebbe sembrare che lui non abbia fiducia in loro. Con i non-attori è una situazione diversa. In "Ladybird's Crissy Rock", nella scena dove arrivano gli sbirri a prenderla, ci sono volute almeno 25-30 riprese per quello, e cio` ti prosciuga fino a che non rimane piu`nulla.

Quello che Ken fa è strapparti via tutto ciò che hai, percui non stai più recitando, stai solo buttando fuori quello che faresti in quella situazione e ti fa dire "f****lo lasciami in pace". E anch'io mi sono sentito cosi`un paio di volte.-

 

 

 

 

La "Dogma 95" scuola di cinema e recitazione

 

 

MC: Cosa ne pensate di quest'idea della Dogma in "Breaking the Waves" di usare le videocamere

manuali a 360 gradi che sono letteralmente piccole, perfino il regista Lars Von Trier non era nella

stanza in alcune delle scene di Emily Watson in "Breaking the Waves". E`cio` l'ideale Robert? -

 

RC: Non so se è l'ideale. E`interessante discuterne. Vi sono pareri diversi. Ogni regista è molto diverso

dall'altro e realizza cio`che riesce a realizzare con metodi diversi. Ken Loach è simile, non so se è

davvero il modo ideale. Mi piace davvero quest'idea dei 360 gradi e delle luci, ma in realtà quello era

Trainspotting. Mi ci è voluta quasi una settimana per rendermene conto. Sapevo che qualcosa era

diverso. Poi ho pensato "cazzo non ci sono luci". Ogni scena esterna che abbiamo girato - nelle

sequenze al pub e roba del genere - c'era un pesante strato di carta sulle finestre e la luce filtrava

attraverso di essa, quindi era una specie di effetto tenue. Ed è meraviglioso perchè non devi tralasciare

nulla. Anche con Danny Boyle in Trainspotting, si è accorto dopo che raramente la telecamera era ad

altezza di capo. Cio` significa che ti puoi girare e non vedere quella telecamera. Non devi sbattere gli

occhi se gli vai vicino. Mi piacerebbe lavorare con Von Trier, mi piacerebbe provarci.-

 

MC: Cio` che ha fatto in "Breaking the Waves" è stato usare le parti migliori di molte delle scene di

Emily Watson e farne un montaggio discontinuo, il che è davvero insolito.-

 

RC: Beh, di certo ha funzionato per Emily.-

 

MC: Hai recentemente lavorato con lei - ti ha parlato un po'della sua esperienza?-

 

RC: L'ha fatto. Ha detto che non sapeva in cosa era stata coinvolta, nessuno lo sapeva. Io stavo girando Hamish Macbeth proprio nella strada dove stavano girando loro, e tutti questi attori arrivavano dall'altro lato con l'aria incredula. Quindi nessuno sapeva bene cosa stava succedendo e tantomeno lei. E`un'attrice davvero fantastica.-

 

 

 

 

Filmare scene di sesso

 

 

MC: Le scene d'amore in "Priest" sono così sensuali e girate in modo sensibile, come ti sei preparato a cio`? -

 

RC: Nella mia memoria c'erano cinque persone nella stanza.-

 

Antonia Bird: Di meno in realtà. Facevo sia da tecnico che da microfonista. Terribile.-

 

RC: E`stato davvero gentile e ne ho parlato in passato, ma è stato davvero semplice perchè era un ragazzo onesto. Quando fai queste scene con le donne è davvero difficile. Dovrebbero esserci dei sottotitoli che dicono "spero non pensi che mi stia eccitando sul serio!" Con Linus in "Priest" è stato facile perchè lui è un tipo onesto come me percio` è stato davvero facile da girare. In realtà è stato un po' tecnico.-

 

AB: Sì, lo è stato. Ma eravamo un po' nervosi perchè eravamo tutti e tre onesti e pensavamo come possiamo far bene questa scena?

E quindi il mio modo di pensare non riguardava quello. In realtà riguardava trascinare il pubblico all'interno di una relazione e alla necessità di un personaggio. Perchè dovrebbe essere diverso per un gay o un etero o chiunque, è sensuale, è amore, è calore, è dolcezza, è tutte queste cose. Volevo che la gente vedesse una scena di sesso gay sullo schermo non per dire "non e`scioccante?", ma per dire invece "non e`meraviglioso"? Cosi`ne abbiamo parlato e ci siamo approcciati ad essa come per qualsiasi scena di sesso. Ne ho fatte un po'nella mia carriera e credo che una delle cose che facilitano gli attori sia farle in modo molto tecnico. Tu ne parli, dici "bene, la telecamera parte da li`, e voi continuate fino a quando non arriva al letto." Fai così. Inoltre faccio uscire tutti dalla stanza ed alcuni ci rimangono male perche`il loro lavoro consiste nel rimanere nella stanza. Meno persone possibile e precedentemente discutere sul fidarsi l'uno dell'altro.-

 

                                                                                                        RC: Quando sento gli altri attori che dicono che è terribile perchè ti giri e                                                                                                               ci son dietro 60 persone. Non penso sia sempre vero.-

                       

                                                                                                        AB: Ho sentito delle storie davvero raccapriccianti da parte delle attrici.                                                                                                                 Voglio dire roba criminale. Nel senso che agli attori è permesso tenere gli                                                                                                                slip mentre le attrici devono spogliarsi completamente e la crew                                                                                                                             è composta soprattutto da uomini. Niente contro di voi ragazzi, ma                                                                                                                        è davvero difficile spogliarsi davanti a qualcuno che ti piace (beh, lo e`per                                                                                                             me). Ricordate la storia di Julie Walters in "Pink Pyjamas", doveva                                                                                                                            spogliarsi così ha insistito che anche tutti gli altri si spogliassero per girare                                                                                                              la scena. Sono sempre terrorizzata dal fatto che potrebbe capitare anche a                                                                                                             me una cosa del genere.

 

                                                                                                        MC: Devo dirti che è quello che fa anche Lars Von Triers..-

 

AB: Oh no! - Il nome della loro compagnia di produzione

 

MC: Qual'è la storia dietro al  nome della compagnia di produzione 4Way Pictures? -

 

RC: La quarta persona è un mio partner nel business quindi è un partner secondario in tutto l'insieme. Ci teniamo ancora in contatto, fa ancora parte della compagnia ma ha troppe altre commissioni che richiedono la sua attenzione. Dunque 4Way è davvero semplice, no? Quattro di noi, 4Way.-

 

AB: No, dicevi che era bello per la grafica.

 

RC: Stai mentendo.

 

AB: Beh, forse l'ho detto io.

 

 

 

Interpretare il cattivo nel film di Bond

 

 

MC: Cosa ti ha attratto per interpretare il nuovo cattivo nel film di James Bond?

 

RC: Un certo numero di cose. E`diretto da Michael Apted e se conosci Michael lui ha due film meravigliosi "The Coalminer's Daughter" e "Gorillas in the Midst". E` anche produttore di documentari e ha cominciato la serie 7-up e la più recente 42-up, e ho pensato che lui fosse un uomo interessante con cui lavorare. Il ruolo è piuttosto da cattivo. Mio padre solitamente mi portava a vedere i film di Bond quando ero piccolo e allora pensavo che Sean Connery fosse l'unico attore scozzese al mondo e lo era davvero. Non c'erano molti di noi al tempo. E lui parlava come me. Era sempre favoloso vedere Sean Connery. Così come Bond, Sean e gli scozzesi e tutto cio`. Ho interpretato molti cattivi nella mia vita, tutti su misura ed è stato un modo per sperimentare, il budget di Bond era di 75 milioni di sterline. Una cifra assolutamente incredibile. Volevo provarci ed è stato un modo per farlo senza andare negli Stati Uniti. Quindi è stato piu`semplice per me farlo "vicino a casa".

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