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Buona la prima (problemi a parte)

Il sole splendeva alto quel pomeriggio di agosto, a Los Angeles; la temperatura sfiorava i trenta gradi e non tirava un filo di vento. La ridente città californiana era invasa dai turisti e le strade del centro erano bloccate dal traffico intenso.

 

Lana Parrilla, giovane attrice di successo, era decisamente in ritardo: doveva trovarsi alle cinque in punto agli studi cinematografici e si trovava esattamente dall'altra parte della città. Se c'era qualcosa che odiava era proprio quello: essere costretta in macchina, senza procedere di un metro, sotto il sole cocente e, per giunta, in ritardo. In effetti, erano tante le cose che non le andavano a genio; non aveva un carattere facile. Un'altra cosa che le dava sui nervi era non sapere cosa l'aspettava, una volta arrivata sul set. O meglio, ricevere informazioni vaghe su ciò che avrebbe dovuto fare.

Il regista inglese, Peter Cattaneo, da un po' di tempo fuori dalle scene, aveva deciso di tornare con una commedia all'americana. Dunque, aveva deciso di girare il film in California, ma aveva portato con sé, per i ruoli più importanti, alcuni attori britannici. Lana non era a conoscenza di tutto ciò, sapeva solo che avrebbe dovuto presentarsi, quel pomeriggio, agli Universal Studios, per girare una scena di... sesso. Non sapeva né dove, né come, né tantomeno con chi. Se aveva accettato, era solo perché in quel momento non stava lavorando e, lei, ferma non ci sapeva stare.

Dopo aver litigato con due turisti e un ciclista e aver minacciato una donna che la affiancava con l'auto, finalmente arrivò a Hollywood. Era completamente sudata e imbufalita, quando entrò negli studios, in ritardo di un quarto d'ora. Chiese dov'era Cattaneo e dove doveva girare la sua scena; non aveva voglia di perdere altro tempo e sperava che il tutto si concludesse in tempi rapidi.

Raggiunse il set camminando a passo svelto e, lo scenario che si trovò davanti quando entrò nell'enorme stanza in cui stavano girando, non le piacque per niente.C'era una confusione allucinante, cameramen che si muovevano velocemente da una parte all'altra, addetti al trucco che correvano su e giù, comparse ammassate in un angolo... un macello, insomma.

In tutto ciò, non vedeva Cattaneo. Sbuffò e cercò di farsi largo tra lo staff, tutto indaffarato, per cercarlo. Non solo non lo trovò, ma andò a sbattare contro un Robert Carlyle vestito da prete che, appena la vide, la guardò con quel sorriso simile a un ghigno che la mandava in bestia. Non sopportava quell'uomo, non l'aveva mai potuto patire; era l'unica a cui non stava simpatico, lo sapeva, ma non poteva farci nulla.

"Oh, sua maestà! Ce l'hai fatta ad arrivare" le disse lui, continuando a sorridere –

o ghignare – "ti stavamo aspettando". Lana alzò gli occhi al cielo e sbuffando

rispose, con un tono alquanto freddo e distaccato: "C'è traffico, Robert e io, 

disgraziatamente, non posso volare. Dov'è Cattaneo?

"L'uomo ridacchiò e mantenendoil suo tono gentile le disse che il regista era uscito

un attimo; la invitò ad accomodarsi,mentre lui finiva di girare la scena che stava

recitando.La donna girò sui tacchi conaria di impazienza e si diresse ai divanetti dove

vide seduti, in attesa, Colin Firth e Jude Law. Li salutò educatamente e si sedette in

disparte. Quanto altro tempo avrebbe dovuto aspettare? Non riusciva a pensare ad

altro che alla scena di sesso che le era stata assegnata. Grazie al cielo, pensava,

Carlyle faceva il prete, dunque non avrebbe dovuto girare con lui.

I due attori seduti vicini a lei erano discreti, a suo parere, quindi non sarebbe stato

difficile entrare nella parte. Li squadrò entrambi: Jude Law era decisamente più bello,

ma l'altro aveva un fascino incredibile. Chi dei due le sarebbe toccato?

Dopo un po', il regista rientrò sul set e si avvicinò ai divanetti, seguito da

Robert Carlyle che, nel frattempo, si stava togliendo la tunica

ecclesiastica, rivelando dei semplici vestiti neri.

 

 

 

La donna si alzò immediatamente e salutò il regista con garbo; si avvicinarono anche gli altri due attori, in attesa di direttive.

"Dunque, Lana, sei pronta a girare una scena infuocata?" le disse Cattaneo con un'espressione alquanto maliziosa.

"Assolutamente" rispose Lana, sbrigativa "però, vorrei almeno sapere con chi!"

"Ogni cosa a suo tempo" la liquidò, per un attimo, il regista, avvicinandosi a Colin Firth e Jude Law e parlottando con loro.

Lana sbuffò per l'ennesima volta e disse tra sé, con un certo disprezzo: "Sono circondata da inglesi!"

"Io sono scozzese, mia cara!" la riprese Carlyle con il solito ghigno stampato sul volto.

Lana alzò gli occhi al cielo e non rispose, ma cominciò a fissare Cattaneo. Se stava spiegando agli altri due attori le rispettive parti, probabilmente nessuno dei due avrebbe girato con lei. Dunque, il suo compare doveva ancora arrivare? O forse, era uno dei ragazzi ammassati tra le comparse?

Robert la guardava intensamente e non accennava a muoversi da lì.

Sentendosi osservata, Lana gli volse uno sguardo poco gentile e gli chiese: "Non hai niente di meglio da fare che fissarmi, Robert?"

"Intanto, chiamami Bob, sono anni che te lo dico. Comunque, è così in effetti. Aspetto direttive, proprio come te" rispose lui, sorridendole.

Lana non disse niente. Robert era più che adeguato; era già tanto che non lo chiamasse per cognome, direttamente. Non aveva alcuna intenzione di chiamarlo Bob.

 

 

"Venite con me!" esclamò il regista guardando Robert e Lana e fece loro strada. I due attori lo seguirono in silenzio in un'altra stanza, allestita a camera da letto in stile Motel malfamato.

Robert, che conosceva perfettamente la scena, si limitò a sorridere. Lana alzò un sopracciglio e guardò il letto, poi il regista, poi Robert, poi di nuovo il letto.

Negli angoli opposti della stanza c'erano due paraventi di legno adibiti, presumibilmente, a spogliatoi e sui panchetti poco distanti, un paio di slip color carne e un cerotto protettore.

"Mi hai detto che non hai problemi a girare nuda, giusto?" chiese Cattaneo guardando l'espressione sconcertata di Lana che fissava gli indumenti di scena. Robert ghignò.

"No, voglio dire..." balbettò lei, ma dopo un attimo, alzò gli occhi sul regista e, cambiando completamente tono, esclamò: "Qualcuno vuole spiegarmi la scena?".

"Devi fare l'amore con me!" disse Robert calmo, ma con un'espressione tutt'altro che innocente.

 

Autore:           B e l l e                              

Genere:          Commedia, Erotico, Introspettivo                                  

Stato:              Completa                                                        

Personaggi:    Lana Parrilla, Robert Carlyle

 

"Che cosa?!" sputò l'attrice, spalancando gli occhi

"Ma non eri un prete, tu?"

"Sì, esatto..." rispose Carlyle, come se nulla fosse.

"Dunque, la scena sarà girata interamente sul letto. Sarà un flash del protagonista. Nel film si vedranno sprazzi della sua vita e questa scena è uno di quelli."

Lana era rimasta in silenzio. Tutti, ma non quel maledetto scozzese. Brutto, basso, odioso. No, non ce la poteva fare.

"Voglio una scena piena di erotismo. Voglio baci veri: si deve vedere la lingua!" continuò Cattaneo.

Lana era sempre più disgustata, mentre Robert ascoltava tranquillamente.

"Robert, mi raccomando, i movimenti del bacino devono essere  

essere decisi.

Lana, lo devi toccare da tutte le parti. Per dirla in parole povere: dovete scopare come se fosse l'ultima notte al mondo! Voglio sentirvi ansimare. Lana, il tuo viso avrà le inquadrature migliori, quindi voglio leggerti il piacere negli occhi. Robert, tu avrai per lo più il profilo in primo piano, però vale lo stesso discorso. Avete capito? Se non ci sono domande, potete cambiarvi" concluse il regista.

 

 

 

I due attori, senza fiatare, si diressero dietro i paraventi.

Robert era estremamente tranquillo; non era la prima volta che girava scene di sesso. Forse, le precedenti erano state meno realistiche, meno passionali. Sicuramente, le altre volte era più giovane, ma non aveva nessun tipo di problema. Era un attore eccezionale, sapeva entrare nella parte senza farsi coinvolgere troppo. Non sarebbe stata difficile quella scena, per lui.

Mentre si toglieva i vestiti pensava a Lana. L'aveva vista sconcertata, preoccupata, stranamente senza parole. Sapeva di non esserle simpatico. Poteva immaginare di non essere attraente ai suoi occhi. D'altronde, era più vecchio, non esattamente bello e, probabilmente, neanche affascinate, agli occhi di lei. Certo, però non faceva nemmeno così paura. Insomma, c'era di peggio in giro. Lei era un'attrice professionista, avrebbe sicuramente superato la perplessità iniziale.

Lana, dal canto suo, non era affatto contenta di quello che doveva fare. Si spogliava molto lentamente e cercava di ripetersi che era lavoro, che doveva farlo, che sarebbe durato poco e che, se lo faceva bene subito, non avrebbe dovuto ripeterlo. L'espressione di schifo, però, non lasciava la sua faccia. Robert Carlyle. No... avrebbe dovuto baciarlo, toccarlo, leccarlo? No. Avrebbe dovuto pensare a qualcun altro, al suo fidanzato magari. Ci doveva provare. Con la faccia di Carlyle davanti non ci sarebbe riuscita.I due attori uscirono dai rispettivi paraventi, Robert con un asciugamano in vita e Lana con un lenzuolo che le copriva quasi tutto il corpo. Il regista spiegò loro la posizione di partenza e la donna si sdraiò sul letto, togliendosi il telo. Indossava solo degli slip talmente fini che quasi non si vedevano: era praticamente nuda. Appoggiò la testa sul cuscino e allargò le gambe; la sua espressione era ancora tesa.

"Perfetta!" disse Cattaneo e fece cenno a Robert di posizionarsi.

L'attore avanzò fino al letto e mise le mani sull'asciugamano.

"Sei pronta, mia cara?" disse, guardando Lana con un ghigno sarcastico.

Lana lo fulminò.

"Datti una mossa, Carlyle!"

Robert si tolse l'asciugamano: era completamente nudo; aveva solo un cerotto protettore sul membro. Montò sul letto e si posizionò sulla donna, facendo combaciare perfettamente il bacino con quello di lei.

"Lana, togliti quell'espressione schifata dalla faccia. Robert, cerca di non rompere il cerotto!" esclamò il regista, guardandoli.

Robert ridacchiò, poi si fece serio e avvicinò il viso a quello di Lana per baciarla. Lei si scostò.

"Potrei avere dei problemi..." borbottò.

Lui continuava a sorriderle.

"Non sono così male, dai..." le sussurrò, ottenendo solo un'occhiataccia da parte della collega.

"Lana, entra nella parte. Devo prendere i fuochi: Robert, le mani sul seno. Baciatevi e state fermi" ordinò il regista.

L'attore non fece quasi in tempo a poggiarle le mani sul seno che lei lo spinse via.

"Sono fredde!" gridò. Robert si tirò su, sul letto. Le sue mani non erano affatto fredde. Era palesemente una scusa. Lana non voleva essere toccata da lui. Come avrebbero potuto girare quella scena? Forse Lana aveva bisogno di un po' di tempo per abituarsi all'idea. Lui la conosceva, sapeva che era una brava attrice, che ce l'avrebbe fatta. Era chiaro che il problema era lui e questo gli dispiaceva. Aveva sempre cercato di farla sentire a suo agio, durante le altre collaborazioni, e stava continuando a farlo, ma lei sembrava non volerne sapere di lui.

 

"Lana, cosa dobbiamo fare? Se non vuoi girare questa scena dillo subito e ti sostituiamo" disse il regista con aria spazientita.

"No! Ce la facciamo, Peter. Dalle solo un po' di tempo... Non sono Brad Pitt, posso capirla... e possiamo provare la scena più volte... come facciamo sempre" rispose Robert, sorridendo a Lana

"Lo so che ci riusciremo!"

A fine giornata non erano riusciti nemmeno a scattare le foto. Lana si rifiutava di baciarlo: ogni volta che lui le sfiorava le labbra, lei scostava il viso.

Il regista era sul punto di esplodere. L'avrebbe sicuramente sostituita se Robert non si fosse impuntato. D'altronde lui era l'attore principale e, se chiedeva un po' più di tempo, gli si poteva concedere.

"D'accordo, per oggi finiamo quì. Ci ritroviamo domani mattina alle dieci in punto e se non ci riuscirete in un paio di scene, sostituiremo la donna. Chiaro?" decretò il regista sbuffando e lasciò la stanza.

I due attori si rivestirono e uscirono insieme dagli Studios. Lana aveva un espressione a dir poco furiosa. Non lo avrebbe mai ammesso, ma non ce l'aveva con Robert, né con Cattaneo. Era arrabbiata con sé stessa. Era chiaro che non sopportava Carlyle, ma era un'attrice e doveva riuscire a fare ciò che le chiedeva il regista. Qualsiasi cosa fosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Vieni a cena con me?" le chiese Robert, mentre lei, senza salutarlo, si avvicinava alla propria auto.

"Perché mai?" disse Lana, salendo in macchina.

"Mi dai almeno un passaggio in hotel?" continuò Robert, senza perdere il sorriso.

Lana sbuffò e gli fece cenno di salire.

Quando arrivarono all'albergo, lui la guardò. Davvero non capiva come mai lei nutrisse tutta quella antipatia nei suoi confronti.

"Fanno un'ottima aragosta qui, sai? Perché non ti fermi? Offro io, ovviamente" le disse, calmo.Dopo qualche scambio di battute, lei accettò e i due attori si ritrovarono seduti, uno di fronte all'altra, nel ristorante dell'hotel.

Lei era restia alla conversazione, mentre lui cercava in tutti i modi di farla sorridere. Durante tutta la cena, Robert cercò di capire se poteva fare qualcosa di più per farla sentire a suo agio durante le riprese, ma lei non ne voleva sapere di abbattere il muro che gli aveva costruito davanti.

 

Alla terza bottiglia di vino, finalmente, Lana scoppiò a ridere per una battuta del collega – nemmeno una delle più divertenti – e lui ne fu sollevato. Lana iniziò a rispondere alle sue domande con qualcosa di più di qualche sillaba e finirono per chiacchierare allegramente del più e del meno.

Lana era visibilmente brilla, quando seguì Robert fuori dall'albergo per fumare una

sigaretta. Lui fumava, lei lo guardava. Lo squadrava. Analizzava ogni dettaglio

della sua figura.

"Hai un minibar in camera?" gli chiese con un sorriso malizioso.

"Sì... ma non avrai bevuto abbastanza?" le rispose lui, ridacchiando.

"Non sono ubriaca!" decretò lei e, prendendolo a braccetto, lo trascinò verso

l'ascensore. Salirono in camera di Robert e lui le offrì un bicchiere di scotch.

La guardava e le sembrava diversa da quel pomeriggio sul set. Era più rilassata,

meno accigliata. Lana bevve tutto d'un fiato lo scotch e si alzò, tolse il bicchiere

dalle mani del collega e lo tirò a sé per il colletto della camicia. I loro sguardi si

incrociarono, le loro bocche si sfiorarono.

"Perché non proviamo la scena, adesso?" sussurrò lei, toccandogli appena le labbra

con la punta della lingua. Robert spalancò gli occhi. Come era possibile?

"Lana, sei sicura di non essere ubriaca?" le disse, alzando un sopracciglio.

Lei lo strinse di più a sé e lo baciò piano.

"Sono sanissima. Voglio provare la scena, così domani non faccio brutta figura".

Lui ricambiò il bacio. Non c'erano dubbi sul fatto che quella donna gli piacesse,

ma era sposato.

"Non siamo sul set e siamo entrambi impegnati. Cosa direbbe il tuo fidanzato?" le sussurrò all'orecchio accarezzandole i fianchi.

"È comunque lavoro. Piantala Robert!" rispose lei spingendolo forte sul letto e montando sopra di lui. Forse era l'effetto dell'alcool, ma d'un tratto si sentiva attratta da lui. In fondo, era affascinante, divertente, gentile... e neanche così brutto.Robert la fissava. Quella donna non aveva mai mostrato segni di interesse nei suoi confronti; lo aveva sempre detestato senza preoccuparsi troppo di nasconderlo. Quel pomeriggio sul set, sembrava non fosse in grado di girare una scena intima con lui, una finzione, mentre in quel momento, lo stava spogliando e si stava strusciando su di lui. Senza telecamere, senza obblighi lavorativi. Per puro piacere di farlo? Forse aveva esagerato anche lui con l'alcool, ma quella situazione surreale gli piaceva.

 

Si ritrovò senza camicia e vide la propria cintola volare. Lana era già in biancheria intima e si apprestava a togliergli i pantaloni.

"Andiamo Robert, che ti prende? Oggi eri così sicuro di te..." lo provocò lei.

Lui la guardò intensamente. Non avrebbe resistito oltre.

Volati anche i pantaloni, lui la prese per i fianchi e invertì le posizioni, sdraiandosi su di lei.

La baciò intensamente mentre le toglieva il reggiseno e, quando sentì le mani di lei abbassargli i boxer, le morse un labbro.

"Non abbiamo gli indumenti di scena" scherzò.

Lana lo ignorò e gli sussurrò all'orecchio: "Ricordi cosa ha detto il regista? Scopate come se fosse l'ultima notte al mondo!"

A quelle parole, Robert sentì che non si sarebbe più potuto fermare. Così eseguì l'ordine senza rendersi quasi conto di quello che faceva. Stava facendo sesso con una donna che non era sua moglie. Lo stava facendo davvero, senza telecamete, senza cerotti protettori, senza limiti. E lei ansimava forte e lo faceva eccitare sempre di più. Ad ogni spinta si sentiva più leggero. Ad ogni gemito sentiva i pensieri abbandonare la sua testa. L'orgasmo inondò le sue vene di piacere intenso.

Ansimando si buttò di lato, sul letto e guardò la sua amante. Lana aveva sul viso un'espressione soddisfatta. La vide alzarsi e rivestirsi velocemente.

"Dove vai?" le chiese, incrociando le braccia dietro la testa.

"A casa! Le prove sono finite. A domani, Robert" e con la sua solita aria di superiorità uscì dalla stanza.

 

 

 

Robert rimase fermo a fissare la porta per un po'. Quella donna era riuscita a spiazzarlo di nuovo.

Sperava solo che il giorno dopo non ci sarebbero stati problemi sul set. Cattaneo non avrebbe sopportato ulteriori perdite di tempo.

La mattina dopo, Robert si svegliò con un leggero mal di testa. Ricordò immediatamente cos'era successo la sera prima. Aveva fatto davvero sesso con Lana Parrilla. Sospirò. Doveva muoversi o sarebbe arrivato in ritardo. Per i pensieri e i sensi di colpa ci sarebbe stato tempo.

Quando arrivò sul set, trovò Lana seduta sul letto che lo aspettava. Cattaneo lo accolse con gentilezza e mandò entrambi gli attori a spogliarsi. I due si scambiarono uno sguardo di fuoco e, senza dire una parola, sparirono dietro i paraventi.

Esattamente come il giorno prima, Lana si posizionò sul letto, con le gambe aperte, indossando solo un misero slip color carne; Robert era completamente nudo, con un cerotto a protezione del membro. Qualcosa di diverso c'era, però: Lana non aveva più l'espressione schifata sul viso; lo guardava così intensamente da fargli sentire un brivido su tutta la schiena.

 

"Come ho detto ieri, Robert ti metti sopra di lei, le stringi i seno con le mani e la baci. Prendo i fuochi, poi, quando inizio a girare la scena voglio vedere i movimenti del bacino decisi, le espressioni di piacere sul viso e voglio sentirvi ansimare. Lana, mi raccomando! Lo devi baciare, lo devi toccare da tutte le parti... Pensi di poterlo fare?" disse il regista, rivolgendosi ad entrambi.

Lana annuì, decisa, con la testa. Quello che sembrava imbarazzato, questa volta, era Robert.

Si posizionò sopra di lei e quando il sentì il proprio membro toccarle l'inguine, sentì un altro brivido lungo la schiena. Chiuse un attimo gli occhi e sospirò, poi appoggiò le mani sul suo seno e la baciò. Lana non fece resistenza, anzi: incastrò la lingua a quella di lui e accarezzò le sue labbra con le proprie.

"Fermi così!" esclamò Cattaneo. Sentirono degli scatti, poi silenzio.

"Perfetti!" decretò il regista, compiaciuto "Allora, quando siete pronti, cominciate a muovervi".

Robert stava sudando. Si staccò dalla bocca di lei e la guardò."Io sono pronta" sussurrò lei, accarezzandogli un braccio e continuando a guardarlo intensamente. Lui sentì qualcosa di umido in basso e la guardò interrogativo. Lei, di tutta risposta, gli strizzò l'occhio.

"Potrei avere dei problemi..." borbottò lui. Robert era sempre stato bravo a non farsi coinvolgere del tutto, ma i ricordi della notte prima si stavano facendo largo nella sua mente e poteva sentire quanto lei fosse eccitata sotto di lui. Non era così certo che avrebbe resistito.

"Problemi, problemi... sempre problemi. Ma che avete voi due? Ieri lei, oggi tu! La volete fare questa scena o no?" sbraitò Cattaneo.

Robert sospirò e annuì."Allora, forza!" ordinò il regista, intimandogli di iniziare a muoversi con un gesto del braccio.

Robert la baciò di colpo, con più intensità del dovuto e iniziò a spingere forte contro di lei con il bacino. Lei ricambiò il bacio e gli artigliò la schiena ansimando forte nella sua bocca. Lui sentì l'umido trasformarsi in bagnato, sotto il suo membro e seppe con certezza che il cerotto si sarebbe rotto di lì a poco. Ansimava anche lui e le stringeva il seno con vigore.

Chi avesse visto quella scena da fuori avrebbe pensato che stessero facendo sesso. Due attori eccezionali. Ma stavano davvero fingendo?

Il cerotto era ormai rotto. Lana sentiva il membro di lui strusciarsi forte contro i suoi slip e, questi, erano completamente bagnati. Se avessero potuto, lo avrebbero fatto davvero, di nuovo. I baci erano sempre più intensi, le carezze più vigorose.

"Stop!" gridò il regista.

I due attori continuarono per un momento prima di capire che la scena era finita, tanta era la foga che ci stavano mettendo e l'eccitazione che li teneva appiccicati.

"Buona la prima. È perfetta, complimenti!" si congratulò il regista.

Robert e Lana si guardarono. Il problema, adesso, era staccarsi.

 

 

 

 

 

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